#SpazioTalk, Giovanni Aleotti: “L’arrivo di Roglic è un’opportunità per tutti. Sono fiducioso”
Giovanni Aleotti si prepara alla sua quarta stagione da professionista. Il classe ’99 ha completato il suo primo camp di preparazione con la Bora-Hansgrohe e, dopo qualche giorno di riposo, si appresta al suo debutto stagionale. Il 2023 non è stato un anno fortunato per lui, tra cadute, infortuni e il Covid che lo ha costretto al ritiro dal Giro d’Italia. Quest’anno, però, la preparazione non ha avuto intoppi e il nativo di Mirandola può puntare a far vedere tutte le sue qualità. La redazione di SpazioCiclismo lo ha intervistato in esclusiva. L’audio dell’intervista può essere ascoltato nella puntata di SpazioTalk.
Inizia la tua quarta stagione con la Bora-Hansgrohe, la squadra che ti ha lanciato.
Sì, penso che sia giusto dare continuità con loro, visto anche la discontinuità dell’ultima stagione e i problemi che ho avuto fino al Giro d’Italia. Sono fiducioso di poter fare una bella stagione.
Il 2023 è stato ovviamente condizionato dai problemi di salute che hai avuto: la caduta all’Oman, il Covid al Giro d’Italia e non solo. Hai detto in altre occasioni che il 2023 è “inclassificabile” per tutti i problemi che hai avuto. Ti senti più in forma dell’anno scorso ora?
Sì, non sono mai stato nelle condizioni per performare davvero nel 2023, quindi da parte mia c’è molta voglia di riscatto adesso. L’anno scorso è alle spalle, non ci voglio più pensare. Finora la preparazione è andata bene, ho fatto un buon inverno. Sono fiducioso di iniziare bene la stagione, sarà importante non avere intoppi.
Sai già quale sarà il tuo calendario, a grandi linee?
Inizierò con Challenge Mallorca e Volta a la Comunitat Valenciana, poi dopo un camp in altura. Normalmente, dovrei fare Strade, Tirreno e Sanremo, seguiti da un nuovo camp in altura e dalle Classiche delle Ardenne, che mi piacciono molto come corse. Poi sono nella long list del Giro d’Italia. Ci può ancora essere qualche cambiamento in corsa. Sarà importante partire bene, essere consistenti e non avere intoppi.
L’arrivo di Roglic nella Bora-Hansgrohe è stato uno dei più chiacchierati dell’ultima sessione di ciclomercato. Che cosa cambia per te e per la Bora avere in squadra un corridore che dichiaratamente punta alla vittoria del Tour de France?
Io la vedo come un’opportunità per tutti. Io a 24 anni ho tanto da imparare da un corridore del suo calibro. E poi penso sia uno stimolo per tutti, per alzare l’asticella. Il suo obiettivo è anche l’obiettivo di tutta la squadra, quindi penso sia un grosso stimolo per tutti. Credo possa solo portare del bene sotto tutti gli aspetti, dall’allenamento alla motivazione dei singoli.
Tu hai già avuto modo di parlarci?
Sì, lui è molto professionale. C’è tanto da imparare da Roglic. Abbiamo visto un po’ tutti quanto è forte, cercheremo di prendere da lui tutti i dettagli per migliorare.
Tu in carriera hai già vinto più volte al Sibiu Cycling Tour, quest’anno correrai molto di più in Italia. A livello personale, che obiettivo ti dai nel 2024?
Prima di tutto, ricominciare a essere su un buon livello, ritrovare la continuità. Sicuramente già la Valenciana sarà una corsa dura e arrivare con un buon livello a Strade Bianche, Tirreno e Sanremo mi permette di avere buoni obiettivi. Alla Tirreno la squadra avrà obiettivi di classifica, ma lì e alla Tirreno dovrebbe esserci spazio per me, nel caso in cui mi dovessi sentire bene.
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